giovedì 26 aprile 2012

Softair a Voghera e buche a Vigevano


buche piazza Vigevano
La piazza di Vigevano e le sue buche
Vigevano.
Bellissima! Sebbene i primi insediamenti risalgano al neolitico, l’intrigante della storia della città comincia nel XIV secolo; e ci si tuffa a capofitto curiosando nel castello visconteo. La piazza poi… è il salotto bello di casa! I gelati sono spaziali e… (http://www.itineranet.it/vigevano/)
Ma iniziamo dal principio: ieri abbiamo messo in conto un giro fino a Voghera per il softair di Abi (ha ricevuto in regalo uno smart box di avventura, con una vasta scelta tra tutte le amenità più strampalate; avendo la fissa di giocare con i soldatini e piacendogli molto i giochi di strategia come gli scacchi, ha puntato sul softair http://softairvoghera.blogspot.it/2010/12/le-regole-fondamentali.html). Contrariamente a quanto si possa pensare, il softair non è affatto così terribile: si divertono a fare la guerra, vestiti da soldati e con fucili simili a quelli veri, esattamente come facevano da bambini in giardino. Anche noi ogni tanto, passando da lì, dovevamo essere colpiti e morire per le gravi ferite subite; e, se vi ricordate, i genitori più invidiati erano quelli che morivano tante volte e in modo teatrale.
Ecco: uguale, solo che i genitori possono evitare i melodrammi scenografici, mollando i loro rampolli agli istruttori del gioco. Strategie, attacchi, corse folli in salita e fughe a rotta di collo in discesa per ripararsi fra i cespugli; molto gioco di squadra e massima lealtà (quando sei colpito, nessuno se ne può accorgere e il giocatore dichiara onestamente di essere stato colpito. Altrimenti, il gioco non viene e nessuno si diverte). Il bosco viene incredibilmente lasciato com’era perché i pallini sparati sono biodegradabili e Abi sostiene che tutta la boscaglia fosse pulitissima, più del giardino di casa nostra. Occhiali e tuta riparano dallo sparo dei pallini: è più probabile prendersi una storta. Questo è il softair.
Detto ciò, Paolo e io l'abbiamo piantato là, lui e la sua faccina beata, con i suoi fucili e la sua squadriglia armata; abbiamo fatto un’oretta di auto e ci siamo spostati a Vigevano. Come sempre ci siamo suddivisi i compiti: mentre io scarrozzo dappertutto lui e il suo gessone al piede, lui pensa a farmi il ripasso delle lezioni dell'autoscuola. I freni, le frecce, il tachimetro e i cartelli sono i suoi argomenti preferiti. Una vera fissa.
Peccato le buche. Scesi dall'auto, dovevo dirigere Paolo con una carrozzina che ci ha prestato un amico; una buca era geometricamente pensata per il cappottamento in avanti; quella successiva per il cappottamento all'indietro. Paolo ha constatato che la vecchiaia potrebbe causarci degli intoppi sul normale accordo di coppia, soprattutto nel caso in cui lui abbia bisogno di assistenza. Io ho appurato la sua innata vocazione per le lezioni di guida; auto e mezzi diversi. Se non fosse già un ingegnere avrebbe un futuro. Peccato. Un giovane talento sprecato in calcoli e algoritmi.
Quando siamo andati a riprenderci il nostro bambino, lo abbiamo trovato raggiante. Ora abbiamo anche il softair nell'elenco delle attività Bertoni.
Speravo che l'intoppo sull'orario fosse servito da deterrente. Invece no. L'intoppo sull'orario è, come al solito, dovuto alla mania di precisione di Paolo. Mi avevano detto che l’ora del recupero sarebbe stata la una meno 20. E così avrei fatto se Paolo non mi avesse poi chiesto: '1 MENO 20 o 1 E 20?'. Lo sa che sono dislessica e discalculica. Ovviamente mi è sembrata istintiva la risposta sbagliata. La conseguenza è stata che Abi, dalle 12.40 fino alle 13.20 ci ha aspettato in mezzo al nulla cosmico, in tuta mimetica e con i suoi pantaloni da civile chiusi nella nostra auto. A quel punto lì, in un parcheggio deserto e assolato, i cui unici esseri viventi, zanzare a parte, erano Abi e il suo istruttore, non sarebbe stato facile sottolineare che aggiungere 'anche' il softair nella lunga lista delle attività Bertoni, sarebbe stato assolutamente fuori discussione. Grandi sorrisi...e sono salita in macchina, con animo predisposto alle lezioni di guida sulla via del ritorno.
Non so come andrà a finire. Per ora, ho la fortuna di essere esclusa dai racconti di Abi al telefono fatti ai suoi amici; finché Abi è impegnato al telefono, non può parlare con me e quindi riesco a rimandare il problema. Prima o poi però finirà di telefonare e allora inizieranno i guai... Otti ha già convenuto quanto il softair sia uno degli sport più irrinunciabili per la formazione della persona e per il suo benessere psicofisico. Ha poi sottolineato tutti i risparmi di tempo e di investimento ad avere due fratelli che hanno un'attività in comune. Mi sento un po'accerchiata.

2 commenti:

Chiara ha detto...

Che bel 25 aprile avete trascorso!
Il mio è stato equamente suddiviso tra: pulire 4 su 6 sedie da giardino in terrazza dopo 6 mesi di intemperie; comprare materiale per il lavoro di gruppo di etica; ritagliare cartoncini colorati per il lavoro di gruppo di etica (no, io non facevo parte del gruppo); studiare il commercio nel medio evo.
Ho telefonato al marito per dirgli di fermarsi, di ritorno dall'ufficio, a comprare dei kebab per cena e lui è tornato a mani vuote dicendo che al chiosco per pizza e zuppe cinesi il kebab proprio non l'avevano. Andare al chiosco dei kebab è un'opzione che non gli è venuta in mente...

claudia c ha detto...

Occorre sempre dare "tutte" le istruzioni!