martedì 7 agosto 2018

Agonismo estremo in Oltrepò

Ho accompagnato il Lele ad una gara, nel weekend.
Difficile, perché il pezzo di famiglia che è già partito per la montagna, si è preso tende, sacchi a pelo, k-way... Ma tutto sommato, quando vivi a 40°C  all'ombra, giudichi un sacco a pelo una masserizia di inutile ingombro. Una tenda in fondo al box l'abbiamo trovata, quindi siamo partiti.
Lui aveva letto "gara nell'Oltrepò". E l'Oltrepò è caldissimo, pieno di campi e zanzare.
Ho attraversato praticamente tutto l'Oltrepò per un bel tot e ho capito esattamente cosa si intende dicendo "strada in mezzo ai campi" e ho l'immagine chiara del loro concetto di viabilità.
Partiamo da quella segnata da Google come "Statale". Larghezza 1,80-1,90. Chi incontri dall'altra parte è:
Caso a) un trattore. Caso bi) una panda. Caso ci) una bici.
Il caso ci) presenta le sue difficoltà.
Il bi) può essere giudicato estremo.
Il caso a) è il più facile perché io mi arrendo, chiudo gli occhi e il contadino fa tutto da solo.
Qualcuno del posto insiste sul caso di) la mietitrebbia. Che però, precisa, in agosto è già passata.
Ora la domanda è: quando sti qui fanno l'esame di guida (....glielo chiederanno,  di fare un esame, no?) e arrivano al capitolo sui cartelli (quelli tipo divieto di parcheggio/divieto di accesso/strada a senso unico….), oltre agli esercizi video su youTube, per vedere un cartello “dal vivo” dove andranno in trasferta?
Osservazione due) Ci deve essere la famiglia “Mazza” che ha salvato l’Oltrepò e che ora circola con il pigiamino da super eroe, quello con la S davanti. In uno di questi paesini ignoti, quello "grande" conta tre vie. Una titolata a M.Mazza, l'altra a L.Mazza e la terza a P.Mazza. Poi, uscito dal "centro", torni a vagare nei campi.
Meno male, verso Voghera, nel bel mezzo delle spighe di grano, ci è venuta l'idea di guardare meglio dove diamine fossimo diretti!
Citando Wikipedia: Pian del Poggio, 1300m, 1 seggiovia per 5 km di splendide piste da sci.
Siamo usciti dai campi all'altezza di Voghera, giusto per tuffarci nel parcheggio di una decathlon dove abbiamo saccheggiato maglioni e sacco a pelo (prodotto blu, 4€)
Poi...dopo-dopo-dopo Voghera, laggiù in fondo c'è anche Pian del Poggio, al confine estremo del mondo. Sembrava di essere nella "Terra di Mezzo", con Gandalf, gnomi, elfi e tutto il resto.
In questo posto cacciato in cima al mondo c'è il negozio del paese che si chiama "Alimentari" ed è ovviamente vuoto perchè l'unica strada per arrivare, lunghissima, strettissima, ripidissima e piena di buche, riporta il cartello all'inizio "divieto di transito ai mezzi pesanti". Infatti la titolare del negozio fa eroicamente la spesa alla mattina con la panda scendendo "a valle" e poi apre il negozio con le due scatolette di tonno che ci stanno nel suo portabagagli.
Il negozio sta aperto un paio d'ore al giorno. Poi ritrovi la stessa tizia al baretto del paese.
E dopo il paese è finito.

Posto incantevole, rifugio-paradisiaco dalla bassa calura dell'Oltrepò, ma la rete cellulare è inesistente, per non parlare della rete internet: quindi quando dico che il paese "è finito" cerco di esprimere il fatto che il paese...."è finito"!

Bene.
E ….e poi? Poi il Lele ha vinto la sua garetta e siamo tornati a casa.
Per fortuna avevamo i sacchi a pelo comprati alla Decathlon e il freddo è stato confinato entro limiti sopportabili.
Cioè no. In realtà abbiamo speso solo 4€ per n.1 sacco a pelo, pensando di aprirlo, dividerlo a metà e usarlo in due. Tenete conto che questa “pensatona” è frutto del neurone solitario che, nel parcheggio di Voghera, cerca una soluzione per l'algoritmo "freddo" mentre soffre dei 50°C delle strisce d'asfalto nero-pece arginate dai confini dei campi di grano.
E tenete anche conto che la super “torre amaranto” (il nostro mezzo di trasporto, 4x4) ha l’aria condizionata in modalità "Pause" da qualche anno. (Uno che spende 4€ per due sacchi a pelo non spende per uscire dalla mod. "Pause" dell'aria condizionata della sua torre amaranto!)
In realtà con 4€ compri solo 50cm di lampo. Così, sul campo, abbiamo scoperto che il sacco a pelo non si apre. Impossibile dividerlo su due piazze.
...Lo sapevate quanto isolano dal freddo i sacchetti di plastica?

giovedì 22 febbraio 2018

Sospeso

Oggi ho ritirato la radiografia del Ciccio (mal di schiena; diagnosi spicciola: ultimamente è cresciuto troppo in fretta).
La settimana scorsa, dopo un primo appuntamento per eseguire gli rx, mi hanno chiamato a casa, premettendo che "non c'era da allarmarsi ma…" (e qui già la mia coronaria era in necrosi avanzatissima) …ma avrei dovuto tornare col Ciccio per rifarla. La signorina del call center non mi ha saputo dare grandi spiegazioni, salvo leggermi attentamente, in modo scandito e un paio di volte consecutive la scritta “DA RICONTROLLARE”, posta ben in evidenza sulla richiesta del radiologo.
Ricordo che il giorno seguente abbiamo ripetuto la stessa ricerca del giorno prima per il parcheggio, la stessa fila al cup, la stessa attesa davanti alla porta chiusa dei raggi x e dopo aver speso altri 49,85€, siamo tornati a casa perdendo le stesse due ore del giorno precedente. La monotonia di questa tiritera è stata variata solo per il fatto che, rispetto al giorno prima, la pioggia era più forte, il traffico più intenso perché ci avevano assegnato proprio l’ora di punta e per il fatto che siamo dovuti tornare indietro a cercare l’ombrello.
Oggi grande giorno degli esiti.
Dopo una prima coda, hanno voluto trattenere la radiografia, della quale ho potuto vedere solo la scritta “SOSPESO”; mi hanno invece dato un foglietto con la stessa scritta “SOSPESO”; con questo foglietto avrei dovuto presentarmi nel padiglione dei raggi X e aspettare che mi chiamassero. Naturalmente, è concesso ritirare il foglietto solo dopo aver presentato le generalità, aver esibito un documento e aspettato che la fotocopiatrice abbia espulso la copia del documento da far pinzare, registrare e archiviare alla signorina al banco.
La “procedura” (questo Paese a volte è molto preciso e diligente sulle procedure) non mi consentiva nemmeno di dare uno sguardino al primo esito, perché quando sulla gigantesca busta degli Rx c’è scritto “SOSPESO”, il paziente si deve pazientemente mettere in un’altra coda e attendere il suo turno col suo foglietto.
Nel frattempo sono fatta un film per cui vedevo il Ciccio ormai terminale e quando finalmente è arrivato il momento che davano retta a me, ormai stavo uno schifo.
Anzi, no: un vero schifo.
Poi mi hanno detto che il "sospeso" era una banale questione amministrativa, solo per farmi pagare altri 38€ e a quel punto ho iniziato a ridere in preda ad una psicosi schizofrenica, saltando qua e là e ringraziando tutti per la magnifica notizia.
Poi, mentre io mi consumavo nel mio delirio, consultandosi tra tutti loro e parlottando fitto fitto, sono venuti alla conclusione che non dovevo dargli io i 38€, bensì avrebbero dovuto darmi, “loro”, 44,37€ in restituzione.
A questo punto il delirio è toccato a loro: erano tutti concentrati sul da farsi, in cinque attorno al librone delle procedure. Il punto focale della questione sembrava essere che la schermata presentata dal software non contemplava affatto lo stesso bottone descritto dal librone delle procedure sotto la voce “rimborso”.
Il tutto è durato 50 minuti, durante i quali hanno chiuso gli sportelli per dar retta solo a me.
Vorrei licenziarmi dal lavoro di addetta al ritiro dei figli's referti. Questo implica una lunga coda all'Inps, sportello “dimissioni”, ma vale la pena.