Homo sapiens adolescentis |
E questo è per intero, l’immagine un po’sterotipata del
ccciovane d’oggi. Sono quelli che i miei figli chiamano “bimbi-minchia”.
In realtà penso che il pianeta non sia così riccamente
fornito di questo tipo di bipede, come sostiene chi pronuncia spesso frasi che
cominciano con “Ai miei tempi…”.
Io penso che stia cambiando tutto molto in fretta,
privandoci completamente delle strade già battute: non esiste più il posto
fisso, la vecchia editoria è in declino (e non è una cosa da poco: tu inizia a
togliere la carta stampata e poi vedi l’effetto che fa!) e i nostri politici,
il cui mestiere è quello di dirigere la nostra società verso un futuro
migliore, …lasciamo perdere!
Sono cambiati molto velocemente gli strumenti (il web, la rete e i giochini dell’economia globale, …) e il sapiens-sapiens è ancora in fase di adattamento.
Sembra provato che, geneticamente, ci sia stato un cambiamento generazionale 16
anni fa: da 16 anni a questa parte esiste il “sapiens-sapiens-modello-2”, con
canali ricettori e sistema neuronale completamente diversi dai genitori “sapiens-sapiens-modello-1”.
E uno dei bachi che ne consegue è, ad esempio, il fatto che
l’intero staff degli insegnati (per età anagrafica superiore ai 16 anni) è un
sapiens-sapiens del “vecchio modello”, pertanto poco incline a stabilire un
canale di comunicazione con i sapiens-sapiens-2.
Molti autori sono d’accordo con l’identificare lo
“strumento” (prima inventato e poi divenuto sempre più alla portata di utilizzo
per tutti) come un’estensione del corpo e delle nostre capacità fisiche e
psichiche: ecco la chiave dell’intima connessione tra evoluzione tecnologica ed
evoluzione umana.
Quindi concludo spezzando una lancia a favore dei poveri
ccciovani: allo sbaraglio, in un mondo pieno di gas mefitici e privati di un
canale diretto di comunicazione con i loro vecchi… ma che cosa vogliamo
pretendere? Tiriamoci su le maniche e…iniziamo il lungo e faticoso lavoro di
comprensione e aiuto!
Vi segnalo un paio di link; uno
relativo alle nuove professioni delle donne: un’opportunità per raccontare le
storie di chi usa la Rete per promuovere, fare, creare, progettare LAVORO (è un
evento agganciato al social network “Storyfy”); e uno su una rivista
“figosissima” che dice una quantità inesauribile di cose interessanti.
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