mercoledì 9 maggio 2012

Ari-eccomi!

scatole da portare
Su giù, avanti e indietro, sopra e sotto
…Ari-eccomi. Tiro fuori ora la testa da scatole, polvere e vecchi ricordi.
Esiste sempre un angolo della casa, o la soffitta, o la cantina o un armadio nel quale, quando non sai dove mettere un qualcosa, lo infili lì. Lo lasci lì buono buono fino a… alla settimana prossima, quando “sicuramente” avrai più tempo per sistemare meglio o archiviare quello che hai infilato di fretta. Naturalmente durante la settimana dopo, nella fittissima lista del “da fare urgentissimo” non c’è neanche un angolo di memoria dei buoni propositi di archiviazione. Così passano i mesi. E poi, ovviamente, passano gli anni. E l’angolo della casa si riempie sempre di più, perché c’è sempre il sistema di “stipare” pigiando cose rigide, sfidando tutte le leggi geometriche sullo spazio e le leggi fisiche sull’incompenetrabilità dei corpi. I cimeli appoggiati quel giorno, che sarebbero dovuti essere sistemati meglio la settimana successiva, vengono inevitabilmente sepolti da innumerevoli strati di altri oggetti-cimelio.
E la lista dei cimeli può essere davvero divertente; a volte struggente; altre volte solo un po’nostalgica; altre volte, addirittura irritante (il trovare un grumo di fatture che avresti potuto scaricare nella dichiarazione… del 1997, è una cosa che di solito arriccia i nervi! E, per strana coincidenza, i gomitoli di documenti dimenticati si infittiscono in corrispondenza degli anni di nascita dei figli).
Le fotografie sono quelle che ti fanno perdere più tempo. Se poi c’è uno specchio nelle vicinanze, il tempo impiegato in un repertorio di smorfie per tentare di togliere quello che gli anni hanno aggiunto, è una delle prime cause di ritardo degli impegni del pomeriggio.
E poi c’è il tempo passato in interminabili litigi con lo spazio: le scatole hanno il brutto vizio di essere un centimetro più basse del contenuto che avresti in mente di infilarci; nel contempo sono più larghe di un centimetro del posto ideale dove dovrebbero essere inserite.
Se poi si è un po’allergici alla polvere, sommando anche i pollini che volano in questo periodo e te li ritrovi dappertutto, ne risulta che il tempo passato a starnutire e, di conseguenza, il tempo per piazzare nel giusto verso la povera endolinfa centrifugata nel labirinto auricolare, non è da sottovalutare.
I commenti di tutti i familiari sull’ordine più o meno logico con cui, dopo tanti sforzi, le cose sono state allocate in un posto piuttosto che in un altro, sono di vario genere; tutti sostengono che, messe lì dove hai deciso tu, sono definitivamente introvabili; trovo particolarmente irritante la frase “tanto valeva buttarli via subito!”. Qualcuno sostiene che Paperoga era un maniaco dell’ordine di nazionalità svizzera, confrontato a te. La fase successiva consiste nel dare idee tardive, basate su motivazioni dalla logica ferrea e suffragate da considerazioni di evidente geometria. Il particolare che mi sfugge, però, è capire come sia possibile che tanta matematicità non sia a senso unico, dato che ognuno contribuisce con idee diametralmente opposte.
Poi c’è stato il gran via vai, su e giù dalle scale: scatole vuote da portare in salita e scatole piene da riportare in discesa, dirette in discarica o altrove; sembra che in questo modo, le mie giunture siano state definitivamente usurate, stando agli scricchiolii sinistri di questa mattina.
In compenso, litri e litri di “benessere” accumulati nei posti sbagliati quest’inverno, si sono asciugati, dandomi un’ottima scusa per potermi tuffare nel vasetto della maionese in lauti festeggiamenti.
I miei consanguinei, di fronte alla vista della mamma “dentro” il barattolo della maionese, diventano di colpo tutti molto salutisti. Non li mai sentiti una volta esprimere commenti eruditi in merito al colesterolo mentre sono loro a immergersi nel barattolo del ketchup, magari preso con le dita unticce di patatine fritte.
…Un po’a zig zag, o un po’usurata, un po’a pezzettini, ma sto ancora insieme tutta. Quindi posso dire, con “assoluta certezza”, che “fino a prova contraria”, ci vediamo domani!

LINK: endolinfa, il liquido per l'equilibrio nel nostro orecchio

1 commento:

Chiara ha detto...

Ecco, l'importante è esserci. Siici!