venerdì 22 giugno 2012

…Ma non ti conveniva…?

mare
RELAX
Copyright richiesto ad Andrea, autore del "graffito" (costo: 4 gelati e qualche coccola)
Mi hanno proposto tante alternative per l’estate.
Ma dopo numerosi tentativi a cambiare paesaggio, penso che anche quest’anno non riuscirò a farcela e tornerò, come sempre, nei soliti posti.
Prima puntata in Liguria. La sensazione atavica di fatica ad inseguire i figli dappertutto, i quali anni fa erano piccoli e si allontanavano di continuo (apposta!) in direzioni divergenti, ora è un ricordo lontano. E non provo la minima nostalgia!
Ora sceglierò il confort dei tetti di eternit delle baraccopoli del bel golfo: ci avevate fatto caso che i liguri nutrono una vera passione per il riciclaggio delle cose più brutte del pianeta? Le raccolgono con grande scrupolosità, se serve le fanno arrugginire un altro po’e poi le piazzano in bella mostra sul belvedere. Hanno una vera fissa per tralicci dimessi, antenne cadute, motorini arrugginiti, gomme esaurite; tutto si trasforma in un vasetto per gerani che, accanto ad un agave, ti impedisce di sporgerti e ammirare in pace la rete arancione dei lavori in corso al porto.
Ora potete scatenarvi: vi ho praticamente dato il mio benestare al classico e un po’petulante “…ma non ti conveniva…?”.
Questa è la frase tipica di introduzione utilizzata dagli amici migliori, che in virtù della loro saggezza hanno a cuore la tua sprovvedutezza e ti riempiono di consigli.
E’ una frase passepartout per ogni occasione e apre ogni possibile scenario: ti sei lasciato sfuggire il fatto che un mutuo di cinque anni dura meno rispetto ad uno di trenta, nonché hai dimenticato di considerare che un’utilitaria è molto meno spaziosa di una monovolume-come-la-loro e certamente la tua vacanza ideale è un’insieme di fastidi che non hai valutato attentamente, rispetto ad un confortevole soggiorno alle Hawaii.
Ora avete tutte le carte in regola per esprimervi con i più variopinti “…Ma non ti conveniva…?”
Commentate pure… Commentate…
Io intanto ho il mio da fare a rispolverare una vecchia bagnarola con una vela grande come il mio fazzoletto, un carrello appendice da agganciare alla punto (la mia “ammiraglia”), e cercare il petrolio per la lampada che illuminerà le nostre serate sul promontorio, nel bosco del campeggio sul golfo ligure, mentre ci racconteremo storie raccolte dalla biblioteca di Albenga.
Quando tornerò (…quando tornerò?? Tornerò?? Credo che prima o poi dovrò anche tornare…! Che triste pensiero…!) leggerò con estrema attenzione i vostri commenti e ne farò tesoro per l’estate prossima.
…Promesso!
 Poi sarà la volta della seconda puntata; e non sarà più al mare

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