Se ci stiamo un po'a pensare... |
Crisi: considerazioni semi-serie.
Sabato 9 abbiamo partecipato al MammaCheBlog, riunione di
blogger a Milano, dove guru in materia ci hanno generosamente rimpinzato di
fondamentali consigli. E tutte abbiamo già più o meno scritto note
entusiastiche. Ma ora, dopo le prime emozioni di pancia (e non solo in merito
al ricco buffet), mi vengono due considerazioni meno “colorate” ma più di
testa. Abbiamo tutti preso nota di qualche trucchetto per sopravvivere alla
dura selezione naturale dettata dal SERP e per far crescere i numeri sulle
visite del blog. Benissimo. Scopriamo che non c’è nulla di strabiliante: la
maggior parte dei trucchi non sono dettati da arti magiche, bensì da un sano
buon. senso.
E questo mi sembra davvero grandioso.
Non che il semplice e spicciolo buon senso abbia qualcosa di
geniale in sé, ma trovo rivoluzionario il fatto che il meccanismo stia
finalmente guarendo. Dopo una lunga malattia, finalmente ci stiamo liberando da
furbi e furbetti, per una virata verso contenuti da premiare, chiarezza nei
rapporti e onestà!
E hai detto niente…!
Chi pensa di strapazzare i clienti per arricchirsi su false
pubblicità o chi spera in guadagni facili, vede la sua larga strada spianata
trasformarsi in un vicolo cieco. Ovviamente non parlo solo di blog!
E ora un pensierino sulla crisi: quando si arriva al fondo
del barile, il contenuto diventa oggetto prezioso di ricerca. In tempi di
vacche grasse, il contenuto si mimetizza più facilmente con i fiocchetti che
agghindano un bel contenitore….vuoto!
La crisi, per forza, deve essere affrontata con uno spirito
di rinnovamento, con idee geniali che vanno implementate con lavoro, passione e
tanta fatica. Moltissimi hanno l’idea geniale; pochi hanno la forza
implementativa che la trasformi in una macchina di lavoro vincente.
Detta così, sembra che ci si debba augurare una bella crisi
tutti i giorni…!
In realtà, ogni crisi che si rispetti è, sì, un setaccio che
scompagina le vecchie logiche e demolisce i vecchi poteri forti (…ed era ora!)
ma è anche un katerpillar che fa terra bruciata con tagli che non sempre sono
proprio “chirurgici”. Tutte le crisi accompagnano piccole o grandi rivoluzioni
e le rivoluzioni fanno paura e mietono vittime, spesso innocenti. Ma il lungo
periodo nel quale si era esagerato con un pienone di squilibri e insensatezze
avrebbe prima o poi chiesto il conto. E ora ci siamo.
Quale può essere il motto di questo periodo di crisi,
dunque?
“Vinca il migliore e buona fortuna a tutti”.
Vista così, mi mette addosso un’orrenda ansia da
prestazione, dalla quale mi viene istintivo scappare a gambe levate; ma credo
che sia un po’il lato B di tutta la faccenda “rivoluzione-crisi”, con cui
dobbiamo avere a che fare; e, con il giusto equilibrio, questo motto non va
perso per strada.
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