Love! |
Un’amica blogger ha racchiuso, egregiamente secondo me,
entro una nuvola di emozioni e di pensieri il motivo fondamentale per cui si
arriva al giorno del matrimonio e come mai lo si sogni proprio così (http://leapiregine.blogspot.it/2012/04/traccia-prometto-di-esserti-fedele.html#more).
Io, di quel ricordo lontano, ho ancora vivo l’andare a
curiosare dietro le quinte, cosa che faccio sempre ai matrimoni, e sbirciare da
lì.
Sbirciare le vecchie zie, che arrivano per prime e sono
preoccupate di non trovare posto.
Sbirciare lo sguardo preoccupato dello sposo, quando lei
supera i cinque minuti di ritardo alla cerimonia. E sbirciare lo sguardo di lei
quando arriva, bellissima; nei primi passi teme che le possa capitare di tutto
e benedice il fondotinta che le copre il rossore; ma poi procede sicura,
incredula lei stessa di riuscire ad arrivare fin lì, come fosse un’asse
d’equilibrio.
Sbirciare i cappellini delle nonne, che potrebbero fare
invidia alla Regina Madre.
Sbirciare i giovani genitori che, con i loro vestiti stretti
ed eleganti, non riescono a star dietro al piccolo che corre sfrenato tra i
banchi della chiesa.
Sbirciare le facce un po’impacciate degli invitati che si
alternano per fare le foto sul sagrato poi fanno la fila per baciare la sposa.
Sbirciare le anziane signore sui tacchi, preoccupatissime di
scivolare su tutti quei chicchi di riso sparsi per terra.
Sbirciare gli sguardi di convenienza tra parenti lontani che
commentano che non bisognerebbe aspettare solo matrimoni o funerali per
incontrarsi.
Sbirciare chi, in chiesa, si pone il problema serio di quale
sia la fila più conveniente dove mettersi e poi vaga, nel ristorante, in cerca
del proprio segnaposto sperando che sia abbastanza vicino al bagno.
Sbirciare i terribili gemelli che si rincorrono sotto i
tavoli e con le dita unte e un po’appiccicose, cercano di riemergere da là
sotto aggrappandosi alle gambe della gente seduta.
Sbirciare lo sguardo preoccupatissimo della giovane mamma
che cerca di trovare uno scaldabiberon per acquietare la piccola entro
mezzogiorno.
Sbirciare la ragazzina che non sa bene come stare in
equilibrio su quel tacco che sfoggia per la prima volta ed è troppo alto per lei.
Sbirciare il calzino corto, appena sopra al malleolo, che
spunta dal pantalone di quel signore che ha accavallato le gambe; sbirciare la
moglie di questo signore, che indossa il collant a gambaletto sperando che
nessuno lo noti.
Sbirciare lo sguardo di chi cerca di tuffarsi nella
scollatura della splendida ragazza seduta a fianco.
Scoprire che chi è seduto al tavolo, come te si è deciso ad
andare negozio della lista nozze troppo tardi e, non trovando più nulla, come
te ha contribuito alla centesima caffettiera.
Sbirciare la madre della sposa che soffre di raffreddore
allergico e con questa scusa giustifica i lacrimoni che ogni tanto scendono
dall’emozione.
Scoprire qual è la cameriera alle prime armi, che teme di
far cadere tutto ma vuol far bella figura con quel fusto del suo collega,
tentando di portare quello che cadrebbe a chiunque.
Applaudire, a fine serata, a quelli che provano ad intonare
canzoni allegre.
Ridere di gran gusto per il discorso strampalato degli
amici, dopo aver alzato l’ennesimo calice.
Sbirciare lo sguardo di rassegnazione degli sposi,
all’ennesima intonazione di “bacio-bacio”.
Sbirciare lo sguardo delle amiche che sperano di essere
centrate dal lancio del bouquet.
Sbirciare lo sguardo un po’marpione degli uomini, che
sperano di essere centrati dal lancio della giarrettiera.
E questo è quanto, secondo me, è la parte più divertente dei
matrimoni.
Io al mio, mi sono divertita moltissimo!
2 commenti:
io purtroppo o per fortuna non mi sono sposata. ho 2 figli e convivo da 8 anni. non riesco a farmi venir voglia di organizzare un matrimonio anche se adoro organizzare e non so perché ma non è mai tra le "cose da fare". non ho paura di prendere impegni xché anche così mi sembra di averne già presi ma...non riesco a farlo diventare una priorità o "un sogno" da realizzare.
Credo che avere compagno e figli racchiuda, di per sè, il primo e il più esauriente punto della lista "da fare"; e per per questo punto occorre il l'estratto condensato dell'ingrediente "responsabilità". A tutti i livelli.
Detto ciò, personalmente ritengo che il matrimonio abbia un certo senso se lo guardi attraverso un'ottica di fede, altrimenti può ridursi ad un "contratto", come ce ne sono tanti e, come gli altri contratti, può anche essere rescisso, anche se con tanta fatica. Quello che conta è sempre l'ingrediente "responsabilità", che deve essere l'ingrediente fondamentale presente nelle persone, più che nei contratti. Io provo ad essere cattolica, anche se, confesso, mi devo tappare forte il naso di fronte ad alcuni punti molto bui della storia ecclesiastica, passata e presente.
Riguardo alla tua lista "da fare", penso che tu sia già immersa fino al collo nei primi punti fondamentali e per questo ti auguro di... tener duro! Buon tutto. Pom.
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