Grande Buffon! |
Ieri ero ad aspettare la fine degli allenamenti di un paio
di figli e un amichetto (col “taxi” spesso attivo l’opzione 3x2, che consiste
nel riempire il cargo di figli appiccicosi e sudaticci da scaricare a casa
intorno alla zona dove abito). Mentre aspettavo che finissero le fatiche della
giornata, sentivo un genitore del gruppo calcio parlottare con un altro
signore. Sono stata colpita dall’immagine un po’pittoresca della discussione e
mi sono avvicinata. Il tizio che parlava apparteneva per intero allo stereotipo
“genitore che si intende di calcio”; lo si riconosce subito: ti parla da
vicino, standoti un po’di traverso e toccandoti spesso con la punta delle dita
per richiamare la tua attenzione. Tra le dita stringe un mozzicone di sigaretta
che talvolta si avvicina troppo pericolosamente alla tua giacca. Accento
vagamente meridionale e l’utilizzo dei congiuntivi lascia un po’a desiderare.
Non ti guarda dritto negli occhi, ma quando lo fa hai la netta impressione di
essere stato toccato “dal verbo”.
Quindi, davanti a questo quadretto, non ho potuto fare a
meno di avvicinarmi e origliare! Questo tizio raccontava di una società
calcistica di ragazzini di circa 10 anni che per qualche stagione hanno
infilato una serie di vittorie schiaccianti, facendosi notare anche dall’Inter,
sezione giovanile. L’inter li ha vestiti con le loro magliette nero-azzurre e i
ragazzini hanno giocato felici nei loro prati ancora per qualche tempo,
indossando le magliette dei loro campioni. Poi però il gioco si è rotto: si è
sparsa la voce che la “Minchiatese” nella prossima stagione avrebbe indossato
le magliette dell’Inter e il numero di nuove iscrizioni sono salite alle
stelle. Gli allenatori, il cui numero è rimasto quello (e anche il campetto
dell’oratorio su cui giocavano, non si è dilatato in dimensioni!) non sono più
stati in grado di allevare giovani super eroi, in grado di stracciare tutti gli
avversari e hanno iniziato a perdere. Perdendo, hanno dovuto abbandonare la
loro maglietta dell’Inter. Un sogno infranto.
E, detta così, non è sicuramente la fine del mondo. Però
probabilmente sarà stata la fine del mondo per quei poveri ragazzini, i quali,
con la loro testolina di 10 anni, avranno fatto un miscuglio di accuse e sensi
di colpa.
È evidente che ragionare racchiudendo tutto in categorie di
pensiero è una semplificazione idiota; come dire 'governo ladro'. Ok. Ma quanto
tempo dovrà passare prima di vedere il mondo del calcio, un po’più pulito da
tristi storie?
Come tutti gli ambienti, anche il mondo del calcio viene
riempito da persone e le persone sono gli attori protagonisti della nostra
società, a volte un po’avida e miope e che perde di vista ciò che conta. Però,
proprio perché fatta da persone, possiamo apprezzare il fatto che non tutte le
persone sono uguali. Dunque, forza e coraggio, tiriamoci su le maniche che il
Bel Paese aspetta solo “noi” per riemergere dalla crisi!
Buon tutto e a domani!
3 commenti:
grazie dei complimenti per il mio blog. dato che lo segui, avrai ormai imparato che con il soccer (il calcio) non ho niente a che fare. mi permetto quindi di suggerirti il rugby come sport da far praticare ai tuoi bambini (si comincia dai cinque anni d'età. in genere si smette dopo i 60/65, ma ho incontrato ruggers di oltre 70 anni)). formativo assai più di ogni altro sport, completo quanto il nuoto dal punto di vista fisico, non violento (checché se ne dica) e anche molto meno noioso di altri sport di squadra (non è possibile fare 'melina' nel rugby, si può solo andare avanti). molti genitori di minirugbisti si sono presto dedicati al rugby loro stessi, magari tra gli old se d'età superiore ai 35; esiste peraltro anche il rugby femminile, e ti ho detto tutto.
bastian contrario
Il rugby piace molto di più anche a me. Decisamente. E ogni tanto andiamo alle partite dei figli degli amici, giusto per prendere posto alla grigliata finale.
In quell'occasione raccattavo i ragazzini ad atletica, in cui l'anello in tartan circonda il campo verde; però ho due junior che giocano nella squadretta dell'oratorio, in un ambiente sano ed educativo, modello "facciamo squadra" o "siamo tutti amici" o cose così...tanto per andare contro allo stereotipo. Il mio discorso era più ampio, di costume italiano, che comprende un po'anche la pizza e il mandolino, così come comprende (allargando moooooolto il raggio) anche la crisi dovuta ai furbi che non pagano le tasse... (oppure, come dice Grillo, dovuta ai politici ancora più furbi, che spendono a modo loro le tasse pagate dai cittadini? ...bo? Mi sembra l'eterna discussione: nasce prima l'uovo o la gallina? ...ma sto divagando...)
Comunque sì: il rugby è decisamente uno sport molto più appassionante, anche secondo me. Com'è vero che i rugbisti raramente hanno il coraggio di "scendere nei bassifondi" a scambiare quattro chiacchiere con il-genitore-soccer; tu lo hai fatto e ne sono molto contenta. Grazie!
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